Quando ero piccola tenevo un diario. Un diario vero, con il lucchetto e le pagine bianche da riempire di scritte, con l'ingenuità che l'infanzia si porta dentro. Per scrivere usavo la matita, perchè il rumore della grafite sulla carta mi inebriava.
Poi sono cresciuta, e mi sono avvicinata alla fotografia. Ora racconto così la normalità di tutti i giorni, attraverso immagini non sempre tecnicamente "giuste". Ma non presento solo la mia realtà, ne presento una, dieci, mille.

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Il mio progetto

Da qualche tempo sto raccogliendo su una bacheca di Pinterest (un social network, anzi un interest network, dove si condividono immagini e video) una serie di immagini che hanno come filo conduttore la vita quotidiana dei miei followers (termine preso in prestito da Twitter): ho richiesto loro di inserire fotografie scattare nei momenti privati, dalla colazione ad una gita nel fine-settimana, dalle loro stanze di casa ad una serata tra amici. Di diverso da Facebook c'è il concetto che queste persone si riuniscono nella mia bacheca non per un desiderio voyeristico, ma per condividere un interesse in comune, ovvero quello di rendermi partecipe delle loro situazioni più "banali", ma che attraverso la fotografia e il potente mezzo di diffusione qual è Internet, acquistano una loro dignità.

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venerdì 6 giugno 2014

#5 Peaceful. Solo due piccole creature nel mezzo del lago


"Peaceful. Solo due piccole creature nel mezzo del lago"
Il lago d'inverno. Il lago d'inverno durante una giornata piovosa. Il lago d'Iseo, per specificare. E la giornata è stata quella di Pasquetta. Sono passati mesi ormai, è vero, ma siccome ho appena aperto il blog, e siccome sto ripercorrendo le giornate attraverso la bacheca di Pinterest (ricordo, il mio progetto nasce da lì), impossibile non dedicare un piccolo spazio a questo posto incantevole. Riva di Solto, per l'esattezza (http://www.rivadisolto.org/index.asp). Niente caos, niente clacson, niente smog, niente traffico. Nessuna presenza umana sulla passeggiata del molo, se non sporadici abitanti intrepidi che si avventurano nella nebbia. Perchè scegliere un luogo così "solitario" per trascorrere il giorno successivo alla Pasqua? Perchè non dedicarsi a grigliate infinite, picnic affollati, festicciole tematiche? "Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi", giusto? E io ho scelto di passarla con il mio ragazzo, in un posto che poteva regalarci tutta la sua bellezza, in senso sublime, e che ci avrebbe garantito piacevoli camminate, immersi nei nostri dialoghi (conflittuali a volte, non lo nego), complici di assistere allo scorrere lento del tempo che fu. Eravamo seguiti da due presenze magiche, due creature impavide e curiose: un'anatra e una gabbianella. 
"Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. E' acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole ed arriva sempre come ricompensa dopo la pioggia..." (Luis Sepulveda, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare).
Un ringraziamento a ©SimonaManganoni per la realizzazione dell'immagine. 

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