Quando ero piccola tenevo un diario. Un diario vero, con il lucchetto e le pagine bianche da riempire di scritte, con l'ingenuità che l'infanzia si porta dentro. Per scrivere usavo la matita, perchè il rumore della grafite sulla carta mi inebriava.
Poi sono cresciuta, e mi sono avvicinata alla fotografia. Ora racconto così la normalità di tutti i giorni, attraverso immagini non sempre tecnicamente "giuste". Ma non presento solo la mia realtà, ne presento una, dieci, mille.

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Il mio progetto

Da qualche tempo sto raccogliendo su una bacheca di Pinterest (un social network, anzi un interest network, dove si condividono immagini e video) una serie di immagini che hanno come filo conduttore la vita quotidiana dei miei followers (termine preso in prestito da Twitter): ho richiesto loro di inserire fotografie scattare nei momenti privati, dalla colazione ad una gita nel fine-settimana, dalle loro stanze di casa ad una serata tra amici. Di diverso da Facebook c'è il concetto che queste persone si riuniscono nella mia bacheca non per un desiderio voyeristico, ma per condividere un interesse in comune, ovvero quello di rendermi partecipe delle loro situazioni più "banali", ma che attraverso la fotografia e il potente mezzo di diffusione qual è Internet, acquistano una loro dignità.

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mercoledì 4 giugno 2014

#3 Every moment is perfect for a cup of tea


"Every moment is perfect for a cup of tea!"

In Gran Bretagna, sono tre i momenti della giornata dedicati al sorseggiamento di questa bevanda miracolosa: il breakfast (colazione accompagnata da delizie come bacon, pane tostato, uova strapazzate), l'high tea (riservato più che altro ai pomeriggi domenicali o a particolari giorni festivi, seguito da degustazioni di polpettoni di carne, cotolette d'agnello, patate arrosto) e l'afternoon tea (bè, chi non conosce il "tè delle cinque"?! Guai a non aggiungerci un po' di latte e a gustarlo insieme a scones, muffins, crumpets, bans!). Il the nero, il the bianco, il the verde (blu-verde, per l'esattezza!), il the rosso e il the giallo, sono i più diffusi al mondo. Ma perchè non parlare di questo the che ho sorseggiato con piacere tra i tavoli semi-vuoti di un pomeriggio d'inverno in quel dell'Accademia di Belle Arti? Notate anche voi il colorino invitante? Un rosa acceso che rimanderebbe ad un mix di fragoline di bosco, con un tocco di ribes e lamponi! E invece no! Questo è un chiaro esempio di come i colori possano deviare le nostre percezioni e illudere, così, le nostre aspettative! Il suddetto the, infatti, del sapore dei frutti di bosco non aveva proprio un bel niente; sono stata, invece, colpita da note di ananas e cocco, un tocco di esoticità che, in pieno inverno, non fa mai male! Mi ha portato con l'immaginazione alle spiagge di sabbia bianca, punteggiate qua e là da palme selvatiche, bagnate dal continuo riflusso delle onde... Altro che esami da preparare!

Un ringraziamento a ©SimonaManganoni per la realizzazione dell'immagine.

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