Quando ero piccola tenevo un diario. Un diario vero, con il lucchetto e le pagine bianche da riempire di scritte, con l'ingenuità che l'infanzia si porta dentro. Per scrivere usavo la matita, perchè il rumore della grafite sulla carta mi inebriava.
Poi sono cresciuta, e mi sono avvicinata alla fotografia. Ora racconto così la normalità di tutti i giorni, attraverso immagini non sempre tecnicamente "giuste". Ma non presento solo la mia realtà, ne presento una, dieci, mille.

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Il mio progetto

Da qualche tempo sto raccogliendo su una bacheca di Pinterest (un social network, anzi un interest network, dove si condividono immagini e video) una serie di immagini che hanno come filo conduttore la vita quotidiana dei miei followers (termine preso in prestito da Twitter): ho richiesto loro di inserire fotografie scattare nei momenti privati, dalla colazione ad una gita nel fine-settimana, dalle loro stanze di casa ad una serata tra amici. Di diverso da Facebook c'è il concetto che queste persone si riuniscono nella mia bacheca non per un desiderio voyeristico, ma per condividere un interesse in comune, ovvero quello di rendermi partecipe delle loro situazioni più "banali", ma che attraverso la fotografia e il potente mezzo di diffusione qual è Internet, acquistano una loro dignità.

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martedì 3 giugno 2014

#2 Spend hours on Pinterest


"Spend hours on Pinterest. Love it"

Leggo su Wikipedia che Pinterest ha svolto un ruolo abbastanza importante nella fase di preparazione alle Elezioni presidenziali del 2012 negli USA. Le mogli di entrambi i candidati, le rispettive Ann Romney e Michelle Obama, hanno infatti creato i propri account giusto in quei giorni. Non è una novità, ormai, affidarsi ai social networks per conseguire i propri obiettivi, politici e non, ovviamente. Quindi mi sono chiesta: e io, creando questa bacheca in cui chiedo alla gente di condividere con me la loro quotidianità, cosa voglio dimostrare? O meglio, cosa vorrei che nascesse da questa iniziativa? Forse ciò che mi ha spinto in tutto questo è stato un mio desiderio personale di allontanarmi dalle "classiche" e "impostate" immagini da rivista, cosa un po' paradossale visto che sono una lettrice accanita di qualsiasi tipo di quotidiano/settimanale/mensile. Ma fermiamoci un momento, guardiamoci intorno, osserviamo la nostra casa, i nostri oggetti, le persone che ci stanno vicino... sono ben lontane da quelle fotografie stereotipate dove tutto è in ordine, sistemato al dettaglio, curato alla perfezione! I nostri vestiti sono appoggiati frettolosamente su una sedia (li sistemeremo dopo, quando avremo un attimo di tempo, promesso!), i cuscini del divano non sono mai (e dico mai!) al loro posto, i nostri capelli sono raccolti come-viene-viene,  i vetri della macchina sono perennemente chiazzati di macchioline lasciate dalla pioggia. Ma che problema c'è? Sono i segni delle cose vissute che più ci tengono legati alla vita!

Un ringraziamento a ©ReR. per la realizzazione dell'immagine. 

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