Quando ero piccola tenevo un diario. Un diario vero, con il lucchetto e le pagine bianche da riempire di scritte, con l'ingenuità che l'infanzia si porta dentro. Per scrivere usavo la matita, perchè il rumore della grafite sulla carta mi inebriava.
Poi sono cresciuta, e mi sono avvicinata alla fotografia. Ora racconto così la normalità di tutti i giorni, attraverso immagini non sempre tecnicamente "giuste". Ma non presento solo la mia realtà, ne presento una, dieci, mille.

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Il mio progetto

Da qualche tempo sto raccogliendo su una bacheca di Pinterest (un social network, anzi un interest network, dove si condividono immagini e video) una serie di immagini che hanno come filo conduttore la vita quotidiana dei miei followers (termine preso in prestito da Twitter): ho richiesto loro di inserire fotografie scattare nei momenti privati, dalla colazione ad una gita nel fine-settimana, dalle loro stanze di casa ad una serata tra amici. Di diverso da Facebook c'è il concetto che queste persone si riuniscono nella mia bacheca non per un desiderio voyeristico, ma per condividere un interesse in comune, ovvero quello di rendermi partecipe delle loro situazioni più "banali", ma che attraverso la fotografia e il potente mezzo di diffusione qual è Internet, acquistano una loro dignità.

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mercoledì 2 luglio 2014

#31 Musical scale

"Musical scale!"
Joannes Chrysostomus, perché nacque il 27 gennaio, giorno di San Giovanni Crisostomo; Wolfgangus (letteralmente: «camminare come un lupo»), perchè era il nome del nonno materno, Wolfgang Nikolaus Pertl; Theophilus, perchè era il nome del padrino, Johann Theophilus Pergmayr, commerciante e consigliere civico. Sì, sto parlando di Wolfgang Amadeus Mozart. Tutti sanno che è stato un compositore, un pianista, un organista, un violinista e un clavicembalista austriaco, come tutti sanno che iniziò a comporre poco prima di aver compiuto i sei anni. Non pretendo quindi, data anche la mia scarsa conoscenza in materia (ammetto che non è il genere di musica che potresti trovare nella mia libreria di i-Tunes), di aprire una trattazione sulla vita e sulle opere di questa mente geniale, nel pieno rispetto dei suoi capolavori.
Piuttosto mi incuriosiva sapere se le cosiddette "palle di Mozart" fossero altrettanto famose come l'artista che ne concede il nome (quel che è certo, purtroppo per lui, è che il caro Mozart non le mangiò mai, in quanto inventate nel 1890!). Ne ho scoperto l'esistenza qualche anno fa, quando mia sorella le portò a casa dopo un viaggio a Innsbruck, e inizialmente temevo mi stesse prendendo in giro circa il nome di questi dolcetti. Indagando un po' ho scoperto che il nome originale fu Mozart-Bonbon; fu una pasticceria di Salisburgo, la Schatz, che cominciò intorno al 1900 a commercializzare il prodotto con il termine tedesco Mozartkugeln, appunto "palle di Mozart". Ma i diritti al nome?? Le numerose imitazioni delle palle di Mozart portarono a una causa intentata da un successore di Paul Fürst (l'inventore della ricetta originale), interessato più ai diritti al nome che alla ricetta. I contrasti coinvolgevano inizialmente solo le pasticcerie di Salisburgo poi, successivamente, interessarono anche i concorrenti tedeschi. Alla fine si arrivò a un accordo: la concorrenza doveva accontentarsi di adottare nomi analoghi. Nel 1996 la causa tra Fürst e una filiale del gruppo svizzero Nestlè, che intendeva immettere sul mercato le Original Austria Mozartkugeln, si concluse con una sentenza di terzo grado: solo i prodotti della ditta Fürst potevano essere chiamati Original Salzburger Mozartkugeln. Sono convinta che tutte queste discussioni siano solo questioni di marketing, che non ha niente a che vedere con il gusto della tradizione e la trasmissione dei valori originari che hanno garantito la riuscita di questo prodotto.
Tre cose sono necessarie per un esecutore: l'intelligenza, il cuore, le dita. 
Wolfgang Amadeus Mozart
 Un ringraziamento a ©DanielaTollin per la realizzazione dell'immagine. 

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