Quando ero piccola tenevo un diario. Un diario vero, con il lucchetto e le pagine bianche da riempire di scritte, con l'ingenuità che l'infanzia si porta dentro. Per scrivere usavo la matita, perchè il rumore della grafite sulla carta mi inebriava.
Poi sono cresciuta, e mi sono avvicinata alla fotografia. Ora racconto così la normalità di tutti i giorni, attraverso immagini non sempre tecnicamente "giuste". Ma non presento solo la mia realtà, ne presento una, dieci, mille.

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Il mio progetto

Da qualche tempo sto raccogliendo su una bacheca di Pinterest (un social network, anzi un interest network, dove si condividono immagini e video) una serie di immagini che hanno come filo conduttore la vita quotidiana dei miei followers (termine preso in prestito da Twitter): ho richiesto loro di inserire fotografie scattare nei momenti privati, dalla colazione ad una gita nel fine-settimana, dalle loro stanze di casa ad una serata tra amici. Di diverso da Facebook c'è il concetto che queste persone si riuniscono nella mia bacheca non per un desiderio voyeristico, ma per condividere un interesse in comune, ovvero quello di rendermi partecipe delle loro situazioni più "banali", ma che attraverso la fotografia e il potente mezzo di diffusione qual è Internet, acquistano una loro dignità.

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martedì 1 luglio 2014

#30 Chillin'

" Chillin' "
Il verde, il prato, il profumo di erba, l'arietta leggera che filtra tra le foglie degli alberi, i raggi del sole che riscaldano l'atmosfera... insomma, non c'è altra immagine che mi trasmetta in maniera così immediata il senso del relax! Relax, sembra una parola così difficile da inquadrare! Forse perchè non siamo abituati a pronunciarla spesso, presi come siamo dallo scorrere delle nostre giornate. Il tempo non ci lascia tregua. Non a caso mi sento in dovere di trascrivere una frase che nella sua semplicità riesce a farmi sentire meno "in colpa" per il tempo speso a limarmi le unghie, sistemarmi le sopracciglia, fare impacchi rigeneranti per i capelli, incremarmi il viso (perchè il peeling è sempre il peeling!)...
Uno dei pregiudizi più ridicoli degli uomini comuni è quello del tempo perso. 
Nessun tempo è in realtà perso. Le ore d'ozio collaborano a formare la nostra personalità 
come le ore di lavoro, forse meglio.
Giuseppe Prezzolini, Il Centivio, 1906
Un'argomentazione, questa, difesa anche da altri personaggi illustri, come Jerome K. Jerome che contribuì a diffondere nella cultura di massa l’idea della positività dell’ozio, dalle tribune della rivista da lui fondata, The Idler (lett.: Il fannullone). Ritenuto tra i maggiori scrittori umoristici inglesi, si pone a distanza dai modi della farsa, del facile gioco di parole, dell'allusione oscena; il suo umorismo scaturiva anche dall'osservazione dalle situazioni più comuni e quotidiane, e l'ozio non poteva che avere una sua parte importante. Ricordo, inoltre che nel 2005 il giornalista e scrittore britannico Tom Hodgkinson aveva elaborato addirittura un manifesto sull’ozio, con la previsione di punti programmatici. "L'ozio come stile di vita": il concetto di ozio che viene descritto nel libro è ben diverso dal mero "dolce far niente" spesso associato a questo termine. L'intento è infatti quello di smontare i giudizi negativi nei confronti dell'ozio e degli oziosi e di promuovere uno stile di vita rilassato e naturale, in cui il lavoro sia una necessità per vivere e non una moderna schiavitù che non lascia tempo alle infinite attività per cui vale di vivere la vita. 
Ed io, in certi momenti, non posso fare a meno di appoggiarmi a queste sentenze per giustificare i miei attimi di gioia, in cui finalmente riesco a dedicarmi a me stessa, seppur superficialmente. 
Un ringraziamento a ©FrancescaBertirossi per la realizzazione dell'immagine. 

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