Quando ero piccola tenevo un diario. Un diario vero, con il lucchetto e le pagine bianche da riempire di scritte, con l'ingenuità che l'infanzia si porta dentro. Per scrivere usavo la matita, perchè il rumore della grafite sulla carta mi inebriava.
Poi sono cresciuta, e mi sono avvicinata alla fotografia. Ora racconto così la normalità di tutti i giorni, attraverso immagini non sempre tecnicamente "giuste". Ma non presento solo la mia realtà, ne presento una, dieci, mille.

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Il mio progetto

Da qualche tempo sto raccogliendo su una bacheca di Pinterest (un social network, anzi un interest network, dove si condividono immagini e video) una serie di immagini che hanno come filo conduttore la vita quotidiana dei miei followers (termine preso in prestito da Twitter): ho richiesto loro di inserire fotografie scattare nei momenti privati, dalla colazione ad una gita nel fine-settimana, dalle loro stanze di casa ad una serata tra amici. Di diverso da Facebook c'è il concetto che queste persone si riuniscono nella mia bacheca non per un desiderio voyeristico, ma per condividere un interesse in comune, ovvero quello di rendermi partecipe delle loro situazioni più "banali", ma che attraverso la fotografia e il potente mezzo di diffusione qual è Internet, acquistano una loro dignità.

GRAZIE PER LA VISITA, E SIETE LIBERI DI COMMENTARE!

domenica 22 giugno 2014

#21 Roma, la città più bella al mondo


"Roma, la città più bella al mondo"
Guardando questa bellissima immagine scattata da un fotografo professionista che ho tra i "followers" di Pinterest (visitate il suo sito:  http://www.photomaximo.it), la prima cosa che mi è venuta in mente è lo splendido film, datato 1953 e diretto da William Wyler, dal titolo "Vacanze Romane"

Anna: E a mezzanotte, me ne tornerò, simile a Cenerentola, là da dove sono evasa.
Joe: E sarà la fine di una bella favola.


E sì, il film è il ribaltamento della storia di Cenerentola. Forse è anche un po' per questo che mi è rimasto impresso, perchè ha distorto i miei ricordi d'infanzia legati al principe azzurro e al cavallo bianco! Vi ricordate la scena ambientata in Piazza Bocca della Verità? E precisamente, ricordate il momento in cui Gregory Peck infila la mano nella bocca, facendo finta di averla persa, nascondendola nella giacca? Ecco, quella scena non era preventivata nella sceneggiatura! Fu una trovata dell'attore che non aveva, però, avvisato la Hepburn. La reazione dell'attrice che possiamo vedere nel film, mentre grida e cerca di aiutare Peck, è reale! Immaginate lo spavento della cara Audrey! Questo ci fa capire come, nel mondo del cinema, non tutte le sceneggiature sono "di ferro" (termine usato da Pudovkin per definire una sceneggiatura che non nasce da motivazioni produttive, come nello studio system, ma dal desiderio di un controllo estetico complessivo della realizzazione del film, che mantenesse in primo piano la relazione tra il soggetto e la forma più adatta a esprimerlo); Wyler, infatti, "vuole permettere allo spettatore di 'vedere tutto' e di 'scegliere' a suo gradimento", basandosi sulla convinzione che un film di valore non si “legge” in sceneggiatura, né in quella preventiva né in quella desunta dal montaggio; questa visione, contrapposta a quella di Pudovkin, è stata affermata da Ejzenstejn, sostenitore dell'improvvisazione sul set, e fu nel complesso un procedimento molto diffuso nel neorealismo italiano e in alcune correnti cinematografiche europee degli anni Sessanta e Settanta del Novecento (Rossellini, Visconti). 
Un ringraziamento a ©PhotoMaximo per la realizzazione dell'immagine. 

1 commento:

  1. Ciao GRAZIE per la gradita sorpresa..ma ci tengo a precisare che sono un semplice fotografo amatoriale, un semplice fotografo freelance... amante di questa nobile arte che cerca piano piano di migliorarsi per catturare immagini sempe + belle.
    ciao Maximo
    p.s.: complimenti per il tuo sito :)

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