Quando ero piccola tenevo un diario. Un diario vero, con il lucchetto e le pagine bianche da riempire di scritte, con l'ingenuità che l'infanzia si porta dentro. Per scrivere usavo la matita, perchè il rumore della grafite sulla carta mi inebriava.
Poi sono cresciuta, e mi sono avvicinata alla fotografia. Ora racconto così la normalità di tutti i giorni, attraverso immagini non sempre tecnicamente "giuste". Ma non presento solo la mia realtà, ne presento una, dieci, mille.

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Il mio progetto

Da qualche tempo sto raccogliendo su una bacheca di Pinterest (un social network, anzi un interest network, dove si condividono immagini e video) una serie di immagini che hanno come filo conduttore la vita quotidiana dei miei followers (termine preso in prestito da Twitter): ho richiesto loro di inserire fotografie scattare nei momenti privati, dalla colazione ad una gita nel fine-settimana, dalle loro stanze di casa ad una serata tra amici. Di diverso da Facebook c'è il concetto che queste persone si riuniscono nella mia bacheca non per un desiderio voyeristico, ma per condividere un interesse in comune, ovvero quello di rendermi partecipe delle loro situazioni più "banali", ma che attraverso la fotografia e il potente mezzo di diffusione qual è Internet, acquistano una loro dignità.

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lunedì 23 giugno 2014

#22 Preparazione colloquio di lavoro in inglese


"Preparazione colloquio di lavoro in inglese!"
Ebbene, come comportarsi ad un colloquio di lavoro? Me lo chiedo perchè, visti i miei atteggiamenti esuberanti durante gli esami universitari (gesticolo a dismisura, parlo alzando la voce quando voglio chiarire il concetto, scuoto la testa di qua e di là per dimostrare pieno interesse in quello che sto dicendo...), temo per i miei futuri colloqui di lavoro! 
Un primo punto che mi viene suggerito è: ricordarsi di non accavallare le gambe o non tenerle in continuo movimento, perchè è un segnale di nervosismo e di inadeguatezza che, rivelando ansia ed insicurezza, può essere controproducente nella scelta del datore di lavoro con cui si sta inerloquendo. Per rassicurare e dare un'idea di professionalità, è indispensabile parlare in modo tranquillo e autorevole, senza mangiarsi le parole, con risposte né troppo lunghe né troppo brevi, cercando il più possibile di risultare misurati e ben disposti. E già qui, per me, la vedo dura! 
E ancora: non giocherellare con capelli, cancelleria, vestiti e oggetti vari, e non agitarti troppo sulla sedia. Guarda negli occhi il tuo interlocutore (ma senza fissarlo). Se ci sono più persone, guarda quella che sta parlando in quel momento, e quando stai parlando tu, guardali un po’ per uno. Il punto è che io, lo ammetto, sono leggermente logorroica, e tendo a parlare di cose   che magari non sono del tutto coerenti; nella mia mente, mi faccio viaggi mentali e collegamenti infratestuali che sono difficili da controllare! Grazie al cielo, c'è qualcuno che mi assicura che è importante parlare di cosa si è fatto in passato, risulta sempre molto interessante; tutti abbiamo un po' di esperienza in qualcosa, se non si ha mai lavorato, si può parlare di qualche lavoro svolto  in famiglia, di uno stage fatto all'estero, di qualche progetto fatto a scuola/università o altro. Quindi, largo alla mia parlantina!
 Un ringraziamento a ©Checa per la realizzazione dell'immagine.

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