Quando ero piccola tenevo un diario. Un diario vero, con il lucchetto e le pagine bianche da riempire di scritte, con l'ingenuità che l'infanzia si porta dentro. Per scrivere usavo la matita, perchè il rumore della grafite sulla carta mi inebriava.
Poi sono cresciuta, e mi sono avvicinata alla fotografia. Ora racconto così la normalità di tutti i giorni, attraverso immagini non sempre tecnicamente "giuste". Ma non presento solo la mia realtà, ne presento una, dieci, mille.

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Il mio progetto

Da qualche tempo sto raccogliendo su una bacheca di Pinterest (un social network, anzi un interest network, dove si condividono immagini e video) una serie di immagini che hanno come filo conduttore la vita quotidiana dei miei followers (termine preso in prestito da Twitter): ho richiesto loro di inserire fotografie scattare nei momenti privati, dalla colazione ad una gita nel fine-settimana, dalle loro stanze di casa ad una serata tra amici. Di diverso da Facebook c'è il concetto che queste persone si riuniscono nella mia bacheca non per un desiderio voyeristico, ma per condividere un interesse in comune, ovvero quello di rendermi partecipe delle loro situazioni più "banali", ma che attraverso la fotografia e il potente mezzo di diffusione qual è Internet, acquistano una loro dignità.

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venerdì 3 ottobre 2014

#38 Wedding fireworks


"Wedding fireworks"
"Dottore, ma lei che sa tutto, quanti battiti fa il cuore in un minuto?"
Frase tratta da "Fuochi d'artificio" di Leonardo Pieraccioni. Era il 1997 e ricordo come all'epoca, piccola com'ero, ritenessi il Capodanno come la festa più paurosa di tutte. Sì, avevo una paura matta per petardi, fuochi d'artificio, e qualsiasi altra cosa che provocava scoppiettii di quel genere. Con il tempo, grazie al cielo, questo timore si è affievolito.
Quello che, piuttosto, ricavo da questa immagine è una sorta di metafora della mia situazione personale: un'esultanza dovuta ad una proposta di lavoro invitante. Pongo sempre le mani in avanti, ma ho deciso di affrontarla con la giusta determinazione.
Me la voglio proprio fare, oggi, una bella risata. Di quelle liberatorie, s'intende. Terminati gli esami, definiti i termini della Tesi e con l'aggiunta dell'ultima ora di questa occasione lavorativa, posso concedermi di camminare per strada con il sorriso-da-ebete-che-non-è-proprio-il-massimo. Ma che m'importa, oggi ci vuole proprio!
"Fulminato, dottore fulminato. La saetta lo avevo attraversato completamente. E menomale che c'aveva gli scarponcelli di gomma dell'omo ragno che gli scaricarono a terra l'elettricità, perchè se si fosse vestito come voleva lui da D'Artagnan, oh con gli stivaloni di cuoio di D'Artagnan e ci rimaneva secco"
 Fuochi d'artificio -  Leonardo Pieraccioni

Un ringraziamento a ©FrancescaBertirossi per la realizzazione dell'immagine. 



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