Quando ero piccola tenevo un diario. Un diario vero, con il lucchetto e le pagine bianche da riempire di scritte, con l'ingenuità che l'infanzia si porta dentro. Per scrivere usavo la matita, perchè il rumore della grafite sulla carta mi inebriava.
Poi sono cresciuta, e mi sono avvicinata alla fotografia. Ora racconto così la normalità di tutti i giorni, attraverso immagini non sempre tecnicamente "giuste". Ma non presento solo la mia realtà, ne presento una, dieci, mille.

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Il mio progetto

Da qualche tempo sto raccogliendo su una bacheca di Pinterest (un social network, anzi un interest network, dove si condividono immagini e video) una serie di immagini che hanno come filo conduttore la vita quotidiana dei miei followers (termine preso in prestito da Twitter): ho richiesto loro di inserire fotografie scattare nei momenti privati, dalla colazione ad una gita nel fine-settimana, dalle loro stanze di casa ad una serata tra amici. Di diverso da Facebook c'è il concetto che queste persone si riuniscono nella mia bacheca non per un desiderio voyeristico, ma per condividere un interesse in comune, ovvero quello di rendermi partecipe delle loro situazioni più "banali", ma che attraverso la fotografia e il potente mezzo di diffusione qual è Internet, acquistano una loro dignità.

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martedì 7 ottobre 2014

#39 Milano, traversa di Via Torino


"Milano, una traversa di Via Torino"
Visita il sito di Nutella 


"Nut" (in inglese "noce") + "ella"


È entrata nelle nostre case nel 1964, l’anno della bontà, e non se n’è più andata. È rimasta nella dispensa a ricordarci che siamo stati bambini e che un po’ vogliamo tornare a esserlo, sempre.
Quarant’anni fa la incontravamo all’ora della merenda, quando la «Tv dei ragazzi» trasmetteva i telefilm di Lassie, il cane più coraggioso e leale della storia del cinema.
Accadeva nell’Italia ingenua e ottimista appena uscita dal miracolo economico, che voleva spendere, consumare, godere quanto aveva guadagnato con anni di duro lavoro. Di lì a poco, anche i ragazzi francesi avrebbero smesso di mangiare il tradizionale pane e burro, e nelle case tedesche a colazione sarebbe comparso un nuovo companatico al posto della marmellata [...]
 Incipit del libro "Nutella-un mito italiano", Gigi Padovani
Ne ho un vasetto nella credenza. Mezzo pieno mezzo vuoto. Forse più vuoto che pieno. La sua presenza è sempre stata una costante nella nostra famiglia, come credo in altre milioni di famiglie. Non ne vado pazza (ancora questa storia della dieta?!), ma è una fonte di sostentamento nei momenti di dubbi e incertezze. Gli ostacoli, si sa, vanno affrontati con il salto giusto, e la Nutella è sicuramente una dispensa di energie positive. I bambini la venerano più di qualsiasi cartone animato, gli adulti la mangiano di nascosto, gli anziani se la godono durante le loro colazioni delle 5.00 di mattina. Il cucchiaino che ha la fortuna di immergersi completamente all'interno del barattolo, poi, deve ritenersi come l'oggetto più importante in assoluto, sa di poter esercitare un certo potere sulla quantità di prodotto da erogare; e ci si immerge spensierato, lui, in quella dolce cremosità, senza alcun rimorso. L'unica cosa che lo preoccupa è che, in seguito, verrà pulito, asciugato e rimesso nel cassetto.
 Un ringraziamento a ©Checa per la realizzazione dell'immagine. 

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